lunedì 22 dicembre 2014

Natale 2014

Siamo quasi a Natale.
Qua e là appaiono i soliti commenti sul Natale "festa della famiglia", "festa dei bambini"... e perfino "compleanno di Gesù".
Scusate se apparirò bigotta, ma il Natale è rivivere la nascita di Gesù, nell'attesa del suo ritorno e nella richiesta di tornare presto a sistemare le cose in questo mondo.
Si ricorda come Dio si sia fatto piccolo piccolo, ultimo fra gli ultimi, per camminare accanto a noi, per farci sentire che non siamo soli, che anche lui, come noi, ha provato cosa voglia dire essere un uomo. Non è venuto a togliere il dolore, la fatica i problemi di vivere ogni giorno su questa terra, ma è venuto a condividerlo con noi, ci è stato e ci è accanto in questo cammino. Così come quando siamo sconsolati chiamiamo un amico e la sua sola presenza, il suo solo esserci vicino, ci fa sentire meglio, ci fa trovare la forza di andare avanti, ci ca sentire meno soli, così lui si è messo a camminare accanto ad ognuno di noi, come un amico.
Quale Dio ha mai fatto questo?
Poteva venire su un trono glorioso, fare un'apparizione spettacolare, così tutti avrebbero creduto in lui. Invece no. Ha voluto farsi uomo, vivere come noi, morire per noi. Solo così poteva dimostrarci quanto ci amasse. Un Dio lontano, che viene con squilli di tromba e si mostra in tutta la sua magnificenza, sarebbe stato un essere da temere, lontano dai nostro problemi, non avrebbe capito cosa è la fatica di vivere. Questo Dio ha voluto che sapessimo che ci è vicino, che sa cosa passiamo, che sa che possiamo farcela, col suo aiuto.

lunedì 18 agosto 2014

Presine gatto

Queste non sono ancora finite (mancano i baffi!!)
Ne ho fatte tante, di colori diversi, ma sono tutte partite per altre case... appena trovo le foto, le pubblico!


Presine con rose

Queste le avevo regalate alla mia mamma...


sabato 2 agosto 2014

Io credo in Dio

Come tutti quelli che mi conoscono sanno, io credo in Dio.
"Embè?" direte voi "a noi checcene?"
Voglio dire che io credo in un Dio, quello che ho trovato leggendo la Bibbia, studiando (grazie al fratellone supersapiente), cercando di capire chi sia davvero questo Dio, un Dio, dicevo, che è AMORE.
Quindi, credo che il metro con il quale dovremmo misurare ogni nostra attività, ogni nostro pensiero, ogni nostro agire nei confronti degli altri, sia l'amore.
Cosa vuol dire, per me?
Non parlo di un sentimento smielato per cui dovrei sforzarmi di provare affetto per ogni essere umano, parlo di un impegno serio e costante a rispettare profondamente ogni essere vivente, ogni espressione della Creazione perché voluta e pensata da Dio, amata da Lui prima dell'esistenza stessa del tempo.
Come lui ha amato e desiderato che io esistessi, così è stato per quella persona che non sopporto, per quel filo d'erba che vorrei strappare, per ogni forma di vita.
Per cui, se vedo in ogni persona un fratello, il volto stesso di Cristo, non posso fare nulla che possa nuocergli.
Se vedo in ogni forma della Creazione l'azione di Dio, non posso fare nulla che possa distruggerla.
Cosa significa, in parole povere, per me?
Che non posso parcheggiare sulle strisce: impedisco a qualcuno di attraversare in sicurezza, dovessi anche fare dieci giri dell'isolato.
Non posso gettare la cartaccia per terra: la strada non è mia, non ho il diritto di sporcare dove gli altri camminano e nel posto in cui lo spazzino ha appena durato fatica a pulire.
Non posso non cercare tutti i modi per inquinare il meno possibile, perché il mondo non è solo mio.
Non posso fregarmene se vengono abbattute le foreste.
Se gli animali sono trattati come macchine per produrre cibo, costretti a vivere in condizioni spregevoli.

E per quanto riguarda i rapporti con gli altri...
Io credo che a Dio non importi nulla se una persona è gay, divorziata o chissà cosa.
Lui ci giudica dall'amore che mettiamo nella nostra vita.
Dio ci vuole felici.
Perché mai una persona che è stata abbandonata dal coniuge dovrebbe restare sola tutto il resto della vita e non poter nemmeno avere il conforto dell'Eucarestia?
Perché non si può ricostruire una vita felice? Magari il marito/la moglie se ne è andato, ha cominciato a bere, a giocare, ad andare a donne o a picchiare il/la (succede) partner... si dovrebbe restare "becchi e bastonati"?
Io credo fermamente che Dio non voglia questo.
Inoltre non credo nemmeno che persone così, al momento del sacramento del matrimonio, ci credessero davvero in quello che facevano, perciò...
Ma se non hai soldi, non puoi fare la causa... Gesù diceva: "non puoi servire Dio e Mammona (il denaro)"... Tribunale Ecclesiastico, ne vogliamo parlare?
E se sei gay non puoi vivere la tua sessualità... ma se sei davvero innamorato di qualcuno del tuo sesso, perché non puoi amare? Perché devi restare solo? E' davvero così sbagliato? Eppure ci sono persone che nascono gay, non lo diventano per "vizio" o "deviazione"! Ci sono coppie gay più solide e felici di coppie "in regola", in cui poi, succede di tutto...
Io sono fermamente convinta che Dio ci giudicherà da quanto abbiamo amato.


P.S. E non credo in un Dio che condanna una coppia che decide responsabilmente quando e quanti figli mettere al mondo in base alla propria salute, lavoro, spazio in casa. Non credo in un Dio che condanna una persona perché ama una del suo stesso sesso. Non credo in un Dio che sostiene chi usa il suo nome per giustificare le guerre o le intolleranze o il credersi migliori di chi non crede in Lui. Non credo in un Dio che resta indifferente di fronte alle ingiustizie, alle falsità, alle ipocrisie.


E adesso lapidatemi :-P

Cuscino con intreccio irlandese

Quando ti ritrovi un gomitolo di lana di un colore che non ti vedi proprio, addosso, cosa fai?
Ti diverti a fare le trecce irlandesi, che hai sempre sognato di fare su un golf per il marito e non hai fatto mai... ;-)


Che ne dite?
Sono particolarmente orgogliosa delle cuciture, praticamente invisibili!
Non ci credete? Dite che sono superba? Be', dai, per una volta, lasciatemi gongolare! Comunque lascio a voi il giudizio, così se avete commenti o critiche, potete aggiungerli e aiutarmi a fare meglio!



Torta al cocco e biscotti

  Ovvero: torta al cocco della Zia Bibi!


Questa è la torta che mio figlio "pretende" per il suo compleanno! Lui non è mai stato goloso e io non sapevo come fare una torta che potesse piacergli, per il suo compleanno. Un giorno ha assaggiato questa, fatta dalla mitica zia Bibi e... non ha voluto altro da quasi venti anni! :-D
Ecco la ricetta:
Ingredienti
Biscotto frollini - 250g
Cocco disidratato - 150 g
Uova - 1
Acqua - 1 dl
Zucchero -
Burro - 100g
Facoltativo: mezzo bicchierino di Rum
Cacao amaro in polvere - Due cucchiai

Procedimento
Sbriciolare i biscotti (io uso il robot ad intermittenza, per tritarli senza ridurli in farina).
Far bollire per due-tre minuti l'acqua con lo zucchero e, una volta tolta dal fuoco, sciogliervi il burro.
Mescolare biscotti, cacao, cocco e versarvi il burro con lo zucchero. Mescolare e aggiungere l'uovo e il Rum (io non lo metto, non mi piace).
Versare in uno stampo imburrato e cuocere per 40 minuti a 150 gradi.
Voilà.
Una semplicità disarmante.

Sono cresciuta in una famiglia che è sempre stata una specie di "porto di mare"... parenti e amici erano sempre i benvenuti, c'era sempre un posto, un materasso da mettere in terra, la poltrona letto da aprire, un posto in più a tavola (a volte anche tre o quattro). Mio babbo non diceva mai di no ad un parente nel bisogno, mia mamma e mio babbo accoglievano gli amici di mio fratello provenienti da ogni parte del mondo senza mai far caso al fatto che non capissero una parola di italiano o che avessero un colore diverso dal nostro. Ci si capiva, si rideva, ci si arrangiava, si imparava l'accoglienza e si imparava che non importa di che colore sei o in che cultura sei cresciuto: tutti abbiamo bisogno di amore e rispetto, di accoglienza e dialogo.
Grazie mamma e babbo, perché grazie a voi ho imparato a rispettare ogni essere umano, ho imparato che siamo tutti uguali seppur diversi, ho imparato che un sorriso e una porta aperta sono le basi per la pace.
A scuola dicevo spesso, quando si tirava fuori l'argomento "pace" che sarebbe bastato che ognuno di noi avesse un amico in un paese straniero per non rifiutarsi di fare la guerra contro quel paese; che sarebbe bastato essere in pace col vicino di casa, che a sua volta sarebbe stato in pace col suo e così via, fino ai confini del mondo. Gli insegnanti mi dicevano che erano utopie, che vedevo tutto rosa, che un giorno "avrei sbattuto il naso contro la realtà".
Sono passate decine di anni, ma continuo a pensarla così, perché è così che sono cresciuta e ho visto che è possibile, che può accadere.

domenica 13 aprile 2014

Domenica delle Palme

Una nuova Domenica delle Palme.
Ne ho vissute 48, fino ad ora. Quelle che ho vissuto davvero sono meno, ma sono comunque un bel numero.
Eppure, ogni volta che ascolto la lettura della Passione, c'è sempre qualcosa di nuovo, un aspetto a cui non avevo pensato a fondo o qualcosa che mi appare sotto una luce diversa.
Potenza della Parola.
La Parola di Dio si rivolge a noi da migliaia di anni, ma è sempre nuova, sempre attuale (avete presente la lettura di due domeniche fa, quella del cieco nato? Sembra una puntata di un talk-show moderno... tutti parlano e nessuno ascolta il cieco. Tutti pensano di sapere ogni cosa e non sanno nulla).
Oggi ascoltavo e pensavo al dolore fisico di una morte come quella di Gesù.
Ho pensato al dolore della flagellazione (Dio mio, sentire la pelle strappata via da quelle punte di ferro attaccate alla frusta!), al dolore delle spine, a quanto deve essere accecante il dolore di un chiodo che entra nella carne... Per non parlare del dolore di vedersi abbandonato, tradito, umiliato e deriso... SOLO. Quanti uomini, come Gesù, hanno sofferto pene simili, terribilmente e profondamente soli!
Solo Dio resta accanto, in queste situazioni.
E Gesù sapeva.
Sapeva cosa lo aspettava.
Avrà anche visto, forse, altri condannati giustiziati in quel modo, avrà sentito le loro urla, visto lo strazio del corpo.
E lui SAPEVA.
Sapeva cosa prova un uomo, cosa sente dentro di sé, conosceva ogni pensiero di chi aveva accanto. Quindi sapeva cosa avrebbe provato.
E per questo ha pregato, la sera, faccia a terra, per non dover subire una tale condanna.
Non vergogniamoci, ogni volta che abbiamo paura, ogni volta che pensiamo che non riusciremo a superare una difficoltà, un dolore, se chiediamo a Dio di risparmiarcelo: anche Gesù lo ha fatto.
E lui sapeva che, comunque, Dio lo avrebbe resuscitato.
Ma la strada per arrivarci era così dolorosa che lui ne è stato, per un poco, sopraffatto.
Ma immediatamente l'amore ha preso il sopravvento.
Quale amore può essere così grande da far affrontare a testa alta, senza un fremito, un supplizio di tale portata?
E Gesù si è lasciato torturare, denigrare, umiliare, abbandonare, inchiodare sulla croce...
Ha steso le braccia, si è disteso sul legno, ha dato tutto.
Ma come faccio, ancora, dopo tutti questi anni, a non rivoluzionare tutta la mia vita, davanti a questo?
Un amico ha fatto questo PER ME. È morto al mio posto, è morto perché io non morissi più.
E io?
Io sarei fuggita, insieme agli apostoli, ne sono certa.
Io avrei giurato di non conoscerlo.
Io avrei avuto paura.
Anche se avessi saputo, anche se fossi catapultata lì adesso, sapendo tutto di Lui.
Probabilmente scapperei.

E lui è morto lo stesso per una come me, per uno come Giuda, per uno come Pietro e per ogni uomo, dal più santo al più peccatore.
Perché anche il più grande peccatore possa salvarsi, se solo alzerà lo sguardo verso di Lui e lo riconoscerà Figlio di Dio, come ha fatto il centurione e gli chiederà "ricordati di me, quando sarai nel Tuo Regno", come il "ladrone" al suo fianco.

giovedì 27 marzo 2014

Biscottini

Ciao!
Oggi metto la ricetta di questi biscottini, di pasta frolla morbida morbida, presi da un libro di ricette canadese, comprato millemila anni fa, in Canda, appunto :-P
La foto non è granché, come al solito :-(
Rivoglio la mia reflex!!!!

Allora, ecco la ricetta, con misure in tazze e cucchiai, come usano fare loro, e, accanto, la "traduzione" in ml (sorry, non in grammi! Per fortuna ho i misurini appositi, con le dosi in tazze ecc...!!!)

Ingredienti:
  • Farina 2 tazze - 500 ml
  • Burro - 1 tazza - 250 ml
  • Zucchero di canna grezzo - 3/4 di tazza - 175 ml
  • Un uovo
  • Un cucchiaino di vaniglia (qui penso si possa usare la bustina di vanillina. Io, avendo usato il lievito vanigliato, non l'ho messa)
  • 1/2 cucchiaino di bicarbonato
  • 1/2 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1/4 di cucchiaino di sale

Scaldare il forno a 200 gradi.
Mescolare con le fruste il burro morbido con lo zucchero. Quando è gonfio, aggiungere l'uovo e continuare a montare. Aggiungere la vaniglia, i due leiviti e il sale. Aggiungere gradualmente la farina. 
Formare della palline di circa 2,5 cm di diametro e allinearle sulla palcca foderata di carta da forno. Schiacciarle delicatamente col fondo di un bicchiere infarinato fino a raggiungere uno spessore  ci circa mezzo centimetro. 
Premre al centro di ogni biscotto una nocciola (o una mandorla, o una noce o una ciliegina...).
Cuocere per 6-8 minuti mettendo la teglia a metà forno.
Far raffreddare su una griglia.
Ne vengono una quarantina.