sabato 24 agosto 2019

Dico a te

Ciao, uomo potente. Sì, dico a te, tu che hai così tanti soldi da non sapere più cosa comprare, Tu che hai il potere di decidere della vita di milioni di persone e del pianeta intero, Ma non hai il potere di aggiungere un solo minuto alla vita che ti è stata data, ascoltami.
Sono quell'albero, quel filo d'erba, quel cespuglio che tu stai bruciando, calpestando, strappando.
Io sono quell'albero che è nato prima che il nonno di tuo nonno fosse concepito. Sono cresciuto lentamente, assaporando la vita giorno per giorno, offrendo rifugio e cibo a generazioni di animali e uomini. 



Ma tu sei riuscito ad uccidermi in pochi minuti.
Per te non ho valore, se non quello che puoi ottenere usando il mio legno per i tuoi scopi. 
Ma tu sai cosa faccio io, per te, ogni giorno? Sì, per te, nonostante che tu, ogni minuto, uccida i miei fratelli e che oggi hai ucciso me. 

Io produco l'aria che respiri. 

"Che sarà mai, ce ne sono moltissimi altri!" stai dicendo, alzando le spalle e ridendo. Già, la mancanza di ossigeno rende difficile pensare. Eppure, oggi, quasi la metà dell'ossigeno che respiri, non viene più prodotta. E tutto il fuoco che hai provocato ha intossicato quello restante.

Vedi, tu credi che, dopo che noi saremmo stati tutti bruciati, tu potrai usare la nostra terra per seminare cibo per i tuoi animali. Ma, sai, il terreno, qui nella foresta, è molto fertile solo in superficie. I tuoi campi saranno presto privi di nutrimento e dovrai inondarli di costosi fertilizzanti e abbandonarli presto.

E credi anche che potrai utilizzare ciò che era sotto di noi. Quelle cose inutili per cui voi uomini vi uccidete da sempre: diamanti, petrolio...
E con quel petrolio gettare nell'aria altro veleno per intossicare quel poco di ossigeno rimasto.

Ma vedi, caro signor potente, quando avrai bruciato anche l'ultimo albero, allora capirai che non puoi respirare i tuoi soldi.

"Your people are driven by a terrible sense of deficiency. When the last tree is cut, the last fish is caught, and the last river is polluted; when to breathe the air is sickening, you will realize, too late, that wealth is not in bank accounts and that you can’t eat money."
(Alanis Obomsawin descritto come “un Abenaki della riserva di Odanak” nel mcapitolo denominato “Conversations with North American Indians” del saggio “Who is the Chairman of This Meeting?” 1972)

martedì 6 agosto 2019

"Tutti i grandi sono stati bambini..."

Tanti anni fa ascoltavo per la prima volta, a casa di un'amica, la canzone di Baglioni "uomini persi". Per la prima volta realizzai che davvero "Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano" (da "il piccolo principe" di Antoine De Saint-Exupéry). Capii che anche il criminale più incallito, l'aguzzino più feroce, l'essere umano più violento o con più odio dentro di sé è stato, un tempo, una creatura innocente, una persona senza colpe, senza odio, un neonato come ogni altro.
Ho cominciato a chiedermi, quindi, cosa porta un bambino a diventare un adulto violento o pieno di odio, indifferenza, disprezzo, pregiudizi ecc... e grazie a ciò che i miei genitori mi hanno trasmesso con l'esempio e le parole, grazie la mio diventare madre a mia volta e grazie anche al mio lavoro, che mi ha permesso di approfondire le tematiche relative all'accudimento, ho iniziato a capire. Almeno credo.
Mia mamma, ad esempio, diceva che "le beasi si mettono i primi tre anni", intendendo che un accudimento amorevole, un cercare di trasmettere con l'esempio il modo di relazionarsi agli altri, era importante darlo da subito, perché i primi anni sono quelli in cui un bambino impara di più, fa suo ciò che vede in famiglia, forma il suo concetto di sé ecc...
Studiando, ho capito quanto avesse ragione.
Non sono una psicologa e quello che so è per aver letto e studiato non solo come genitore, ma anche come professionista che si occupa di neonati e della relazione madre/bambino attraverso l'allattamento.
Bambini poco amati; bambini ignorati; bambini a cui viene insegnato ad odiare; bambini a cui viene dato tutto, di materiale, ma poco in termini di attenzioni e affetto; bambini a cui viene insegnato a cercare il proprio tornaconto, a mentire, a diffidare degli altri, bambini picchiati, umiliati, violentati ecc... avranno più possibilità di diventare adulti che non saranno in grado di amare, o che odieranno a loro volta o che diventeranno a loro volta aguzzini, o che affogheranno il loro bisogno di amore in dipendenze di vario tipo ecc...
Al contrario, un bambino che viene seguito con amore rispettando i suoi tempi, la sua natura, soddisfacendo i suoi bisogni primari; a cui viene insegnato con l'esempio ad amare e rispettare ogni essere vivente; che viene ascoltato e accolto anche nei momenti "no", che riceve amore incondizionato, pur ricevendo una guida amorevole e ferma, sarà più facile che cresca e equilibrato e sereno, perché più facilmente si sentirà in armonia con se stesso e con le persone che lo accudiscono, avrà fiducia in se stesso e negli altri, non si sentirà superiore agli altri, non avrà bisogno insoddisfatti che chiederanno di essere risolti a discapito del benessere altrui ecc...
I bambini imparano come relazionarsi b con gli altri dal modo in cui i genitori si relazionano con lui e, a loro volta, con gli altri.
Ci sono modi di rivolgersi ai bambini che, se vengono poi usati nelle relazioni fra adulti, vengono considerati negativi, ma che sui bambini si considerano "educazione". Eppure, sono alla radice di tanti problemi sociali:

  • Il ricatto affettivo ("se fai così, la mamma non ti vuole più bene"). Pensiamo ad un rapporto di coppia: potrebbe funzionare, con queste basi? O, invece, se qualcosa non va, si deve prima ricorrere al dialogo?
  • Le minacce ("se non finisci i compiti, non vai a giocare"). Questo è ciò che non ci fa parcheggiare in divieto di sosta. Non perché disturbiamo qualcuno, ma per paura della multa. O quante volte sentiamo che il capo di stato xxx non ha fatto una certa cosa non potrebbe fosse ingiusta verso il popolo, ma per paura delle sanzioni internazionali?
  • Le punizioni ("sei in castigo finché non chiedi scusa"). Valgono le considerazioni di cui sopra...
  • L'uso della forza (lo sculaccione...), che insegna che si possono colpire i più deboli... e si vede anche nel nostro paese, in cui si fa la voce grossa con i miseri, ma si sta zitti di fronte a colossi come la mafia e altre organizzazioni criminali... E così via...
E qui parlo solo di modelli educativi considerati "normali". Ma ci sono milioni di bambini che vivono situazioni orribili, con violenze continue, stupri, lavori massacranti, separazione dalla famiglia, ecc... In questi casi è ancora più facile che diventino a loro volta degli aguzzini, anche solo per un bisogno di rivalsa...
Certo, non è una regola matematica, non è un rapporto causa/effetto così delineato e sicuro, ma le ricerche dimostrano che tutti i grandi criminali della storia, dittatori ecc... hanno vissuto infanzie difficili. Certo, non tutti quelli che hanno avuto infanzie disastrose diventano criminali, ma difficilmente lo diventa chi ha avuto un'infanzia felice e ha imparato ad amare.
La psicologa Alessandra Bortolotti, nel suo libro "...e se poi prende il vizio?" parla delle carenze affettive in questi termini:
"...a guardarsi un po' intorno, la generazione di adulti così allevati può rivelare carenze affettive che si esprimono nelle vaste dipendenze da fumo, alcool, gioco, cibo, shopping compulsivo e nei rapporti affettivamente non equilibrati, basati su una dipendenza relazionale chiaramente infantile. Tutte queste dipendenze sembrano riempire vuoti le cui origini sono ben più lontane" (Cap. 1)
Quando un bisogno primario non viene soddisfatto, prima o poi riaffiora e chiede di essere ascoltato e risolto.
E da adulti, quando non ricordiamo più di cosa avevamo bisogno, ma sentiamo solo un disagio profondo che non riusciamo a spiegare, un'insoddisfazione perenne, un'insofferenza che non riusciamo a risolvere, cerchiamo di riempire questi vuoti con ciò che troviamo.
E così potrebbe succedere che un bambino che aveva solo bisogno di essere accettato e amato per ciò che era e non per ciò che i genitori volevano per lui, cerchi, da adulto, la disperata approvazione degli altri magari in tv, nella politica, nella sua nuova famiglia... o magari finisce che abbia imparato che l'amore è condizionato a ciò che l'altro vuole da te e quindi cerchi di plasmare le persone con cui si relaziona affinché diventino come lui le vuole... ecc...
O un bambino che ha ricevuto sculaccioni imparerà che per ottenere obbedienza occorre la forza.
Un bambino che è stato sistematicamente ignorato quando aveva bisogno di essere "visto", quando piangeva, quando "faceva i capricci" (quante volte sentiamo dire: "ignoralo, vedrai che smette"?), potrebbe diventare qualcuno che compie azioni eclatanti, distruttive, solo affinché qualcuno si accorga di lui ecc...

http://alessandrabortolotti.it/wp-content/uploads/2019/01/violenza-480x321.jpg
Dalla pagina http://alessandrabortolotti.it/mai-picchiare-i-bambini-sono-persone/


Ciò che viviamo nei primi anni, nel bene e nel male, segna profondamente la nostra vita.
Come genitori abbiamo il dovere di far sì che i nostri figli si sentano amati, rispettati, accolti ed imparino, a loro volta, ad amare, rispettare, accogliere.

L'amore, quello vero, cerca il bene dell'altro, non il proprio. Cerca la soddisfazione dei bisogno dell'altro, non la soddisfazione del proprio ego. Non si ama un figlio solo se corrisponde all'immagine che vorremo, solo se fa gli studi che vorremmo, se realizza quelli che erano i nostri sogni  che noi non abbiamo potuto vivere, solo se si innamora della persona che vorremmo per lui. Si ama perché è nostro figlio, perché ha diritto di essere amato per ciò che è, perché ogni essere umano ha bisogno di amore incondizionato.
Questo non significa abdicare al ruolo di guida, che è un dovere di ogni genitore. Una guida amorevole è ciò che i nostri figli si aspettano da noi. Una base sicura a cui tornare, a cui affidarsi con fiducia, sicuri di trovare sempre un "porto sicuro" che li accoglie.

Quindi, quando vedo questi uomini politici sbraitare frasi di odio, aizzare le folle contro i più deboli, cercare di accumulare più soldi e potere possibile; quando vedo uomini che uccidono in modi terribili le loro compagne o gli usano violenza fisica e psicologica per anni; quando vedo comportamenti violenti, razzisti, xenofobi, omofobi, egoisti; quando vedo indifferenza, cinismo, odio... penso all'infanzia di queste persone, penso che anche loro erano piccoli che andavano protetti dalle brutture del mondo e che magari, invece, hanno ricevuto solo indifferenza o oggetti al posto di affetto o anche peggio... Immagino la loro anima alla ricerca disperata di amore, ascolto, contatto, empatia... immagino il loro piccolo cuore deluso, ferito... e, sebbene la rabbia che mi fanno le loro azioni resti, provo, per quei bambini di un tempo e per questi adulti di oggi, una grande pena.

http://www.stefanogiantin.net/wp-content/uploads/2013/03/mbB-580x523.jpg
Dal web