giovedì 4 febbraio 2016

Legge di Dio, leggi degli uomini

Ieri ascoltavo un parlamentare difendere le sue opinioni in aula portando a supporto brani dell'Antico Testamento. A parte che non mi sembra corretto difendere una legge portando le ragioni della fede, perché altrimenti un altro potrebbe portare frasi del Corano, dei Veda ecc... ma soprattutto a me lascia un po' perplessa il fatto che molti, per sostenere un'idea, si fermino all'Antico Testamento senza ricordarsi che dopo è venuto un certo Gesù a portare "a compimento" la legge data da Mosè. Quindi un cristiano deve leggere l'Antico Testamento alla luce delle parole di Cristo.
Mi viene in mente, a questo proposito, il brano evangelico dell'adultera portata davanti a Gesù per essere lapidata. Secondo la legge di Mosè, era giusto farlo. Ma Gesù, che aveva già detto che Mosè aveva dato certe leggi "per la durezza del vostro cuore", se ne esce, qui, con una frase che spiazza tutto l'uditorio: "chi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". Non dice che la legge è sbagliata (lo avrebbero accusato di non seguire Dio), ma porta la questione su un nuovo piano. Nessuno può giudicare o condannare un'altra persona. Gesù non dice nemmeno che la donna non ha sbagliato. Le dice: "nemmeno io ti condanno". La perdona senza che lei lo abbia neanche chiesto. Non la giudica, non la condanna. Lui, l'unico che avrebbe potuto farlo.
Se quindi nemmeno Gesù, nemmeno Dio, giudica e condanna, come possiamo permetterci di farlo noi?
Come possiamo essere così feroci contro persone che chiedono solo di veder riconosciuto il loro diritto ad amarsi ed avere garantiti dalla legge gli stessi nostri diritti?
Anche ammesso che nella Bibbia non si approvino le unioni omosessuali, chi non è credente non è tenuto ad osservare la legge di Mosè, no?
Che danno può venire alle famiglie, se si regolamenta l'unione di due persone dello stesso sesso? Dare dei diritti ad un altro, non significa toglierli a me.
Non significa aprire le porte all'utero in affitto (quanto mi fa rabbrividire, questo termine), perché a questo mezzo ricorrono anche coppie etero. Forse, invece, se si rendessero più veloci, più semplici le adozioni (pur cercando di garantire al bambino l'ingresso in una famiglia che lo ami davvero), ci sarebbe meno rischio che le persone ricorrano a questa pratica. Forse. E comunque i bambini di coppie gay ci sono già, esistono, in qualunque modo siano nati, sono bambini da proteggere e a cui garantire il diritto ad avere una famiglia.
Anche io credo che la figura materna sia fondamentale, che crescere con entrambe le figure sia importante per uno sviluppo armonico di un bambino, ma credo sopratutto che crescere senza nessuna di queste figure sia decisamente più dannoso. Credo che anche i bambini che crescono con due mamme o due babbi vivano in un contesto familiare e sociale in cui avranno un modello dell' altro sesso a cui "ispirarsi", così come capita ai bambini che restano orfani di un genitore. Credo che, se l'amore non è egoistico, un bambino crescerà felice di sentirsi amato anche se i suoi genitori sono dello stesso sesso.