venerdì 29 marzo 2024

Venerdì Santo

Da ieri sera è calato il silenzio nelle chiese del mondo. 

In ogni parte del mondo, in ogni chiesa, anche la più piccola e sperduta, le campane raceranno fino alla mezzanotte di sabato, quando il mondo esploderà di gioia, davanti alla resurrezione di Cristo, davanti alla vittoria definitiva e totale della Vita sulla morte.

Uscire dalle messa del giovedì santo in silenzio, senza saluto finale, mi ha fatto sempre sentire come se continuassi a vivere dentro la messa, in questi giorni, perché essa non è finita, c'è un continuum fra quella del giovedì, la celebrazione del venerdì e la messa di sabato notte (che infatti comincia senza saluto iniziale).

Questo mi ha fatto sempre vivere queste ore in modo diverso, come se il mondo fosse ovattato, se mi dovessi muovere in punta di piedi, se dovessi fare silenzio e "serbare ogni cosa nel cuore", come se fossi ancora davanti all'altare.

Anche Gesù fa silenzio.

"Non aprì la sua bocca"

Quanti di noi, accusati ingiustamente, resterebbero in silenzio e non cercherebbero, invece, di difendersi con tutte le forze? Nessuno, credo.

Ma lui fa silenzio.

Griderà forte solo al momento di lasciare il suo corpo per ricongiungersi al padre. E poi, ancora, silenzio fino al mattino del sabato, quando lo stupore, il dubbio, la paura, lasceranno il posto alla gioia irrefrenabile del sapere che la morte non ha più alcun potere, che Gesù è vivo e noi con lui.

E che lui sarà accanto a noi "ogni giorno, fino alle fine dei tempi"

Foto di William Gullo


sabato 23 marzo 2024

Di latte e d'amore

Una goccia
Un sorriso
Scambio di calore
Di pelle
Di odori
Amore
Sguardi
Tocco gentile di dita che si incontrano
Che percorrono pelle nuova da esplorare
Mentre
Goccia dopo goccia
Il fiume bianco dell'amore
Inizia il suo corso
E costruisce un cammino di vita
Di sicurezza
Di conforto
Da milioni di anni

Per milioni di madri
Per milioni di figli

(®Paola Mazzinghi)

Foto di Judith Kadow


martedì 5 marzo 2024

Neonati e TV? Può esserci un'alternativa?

In questi giorni, spinta da numerosi post che leggo sui vari gruppi di mamme, ho riflettuto un sacco sul tema dei bambini che impegnano tanto, del non riuscire a fare nulla di diverso dal giocare con loro, di come si fa se non si mettono davanti ai cartoni o ai video di YouTube, ecc... e sale spontanea una domanda: ma come facevano, quando non c'era la tv e non c'erano i cellulari? Le mamme stavano tutto il giorno dietro ai bambini e non facevano altro? Le mamme trascuravano i loro piccoli per fare tutte le cose che erano necessarie (e che nessun uomo, di solito, faceva per collaborare)? 

Ora, siccome io sono nata in una famiglia in cui entrambi i miei genitori lavoravano e non c'era la tv (è arrivata quando avevo otto anni e c'era solo una mezz'ora di tv dei ragazzi il pomeriggio), posso affermare che c'è la possibilità di crescere i figli anche senza schermi pur riuscendo a fare il minimo indispensabile in casa. Ma prima faccio un passo indietro: perché le mamme mettono i bambini davanti allo schermo? Per avere un po' di tempo in cui il bagnino "sta zitto e buono" per riuscire fare altro, direte. Io direi, anche, per *intrattenere* il bambino, in modo che sia zitto e buono. Perché quello che leggo, nelle varie richieste sui gruppi, è sempre: come lo intrattengo, che giochi fare, come lo posso stimolare...?

Ecco, io credo che non sia sempre necessario che noi facciamo fare qualcosa al bambino tutto il giorno. Anzi. Se è un neonato o poco più, ad esempio, si può mettere in una fascia e fare ciò che dobbiamo/vogliamo lavorando semplicemente che lui osservi, magari spiegandogli cosa stiamo facendo (anche se non capirà le parole) o cantando per lui. È cosi che un bambino impara: osservando. E un bambino deve imparare la vita di ogni giorno, come funzionano le cose, a cosa servono gli oggetti di casa ecc... E può imparare solo osservando, all'inizio, e poi provando a rifarlo. Quando sarà in grado di muoversi da solo potremmo portarlo in giro per casa e dargli un panno perché ci imiti mentre puliamo. Possiamo fargli mettere i vestiti i lavatrice o passarci i ganci per stendere i panni o svuotare la lavastoviglie, impastare qualcosa, ecc... Si sentirà utile, imparerà molto di più che dal giochino di plastica con le luci, riusciremo anche a fare il minimo in casa. E poi, ricordo benissimo che io passavo un sacco di tempo semplicemente ad osservare la mia mamma, guardando come stirava, come piegava i panni, a come lavorava (il pomeriggio lavorava in casa) ad ascoltarla cantare (mia mamma faceva tutto cantando, soprattutto brani d'opera). Oppure, semplicemente, mi annoiavo 😅. 

Diamo ai nostri bambini anche il tempo della noia. Ricordo benissimo le mie litanie: "mamma, mi annoio, che faccio?". Be', alla fine la fantasia doveva per forza mettersi in moto e trovavo qualcosa da fare. Che fosse leggere, disegnare, costruire qualcosa, ecc... Questo tempo serve proprio per stimolare i bambini a trovare le loro soluzioni. Non dobbiamo sempre essere noi, a risolvere tutto. A riempire il loro tempo. Visto che ci teniamo tanto a "stimolarli", Ecco, questo è un ottimo modo per stimolare la loro fantasia! 

E ricordiamoci anche che il troppo stimolo può portare ad essere irritabili, a non riuscire a rilassarsi. 

Insomma, purtroppo manca il famoso villaggio che dovrebbe alleviare le fatiche di una mamma e dovrebbe permettere al bambino di avere altre persone a cui richiedere attenzione e avere tanti compagni di gioco, ma si può comunque provare a vivere con i nostri bambini senza farsi aiutare da uno schermo e senza per questo dover passare tutto il giorno con i giochi pensati per loro. 

Nei commenti metto un articolo sui danni che può fare esporre precocemente i bambini agli schermi, motivo che mi ha spinto a scrivere questo post!