lunedì 22 gennaio 2024

Se smetto di allattare, lo rendo indipendente?

 Una gran parte delle richieste che mi arrivano dalle mamme riguarda il percorso da fare per interrompere l'allattamento. Alcune lo chiedono perché scoprono che questo tipo di accudimento non è quello giusto per loro. Crea irritazione, o disagio, o stanchezza o altro, per cui non desiderano proseguire. Altre lo chiedono perché si sentono stanche delle richieste frequenti del bambino, altre ancora sono convinte (o sono state convinte) che sia sbagliato allattare oltre un tot di mesi; poi ci sono anche mamme che chiedono di smettere perché ritengono che il bambino diventerà così più "indipendente", sarà meno richiedente, sì "staccherà un po'" perché è "ossessionato dalla tetta".

Oggi vorrei parlare di questo ultimo gruppo. Quello che mi piacerebbe trasmettere è che i bambini hanno bisogno di noi genitori, con o senza allattamento. La prima cosa che cerca un bambino è la mamma, al di là del fatto che essa allatti o meno. Seno e mamma sono per lui una cosa sola; non sta cercando un ciuccio, sta cercando una persona: la sua mamma. Quindi è importante sapere che quando si intende smettere di allattare sarà necessario soddisfare i bisogni del bambino in altri modi. Il bambino non smetterà infatti di aver bisogno dei genitori, della mamma. Quindi, se il bambino non può soddisfare il suo bisogno di suzione, di contatto, di conforto con la poppata, andranno trovate soluzioni diverse per far sì che questi bisogni siano il più possibile soddisfatti, perché un bisogno non soddisfatto, prima o poi, si ripresenta, magari sotto altre forme, ma non scompare. Il bambino non diventa "indipendente" forzandolo a fare a meno di noi. Lo diventa via via che acquisisce la capacità di fare da solo, via via che il suo bisogno di "dipendenza" è stato soddisfatto e lui può aprirsi al mondo con fiducia. Questa è la tesi definita da Bowlby "la base sicura": tanto più il bambino avrà stabilito una relazione sicura, serena, salda, con il genitore, tanto più acquisterà fiducia in se stesso e sarà pronto ad esplorare il mondo. Il bambino, quindi, non smetterà di aver bisogno delle attenzioni e dell'aiuto del genitore o degli adulti di riferimento solamente perché abbiamo smesso di allattarlo. Del resto, un bambino di un anno, un anno e mezzo due, come può essere "indipendente"? Ha bisogno di noi per soddisfare quasi ogni sua necessità! 

Trovo anche molto interessante l'appunto che fa il pediatra Carlos Gonzàlez quando parla di indipendenza, di autonomia. Lui si chiede cosa intendiamo con questa parola. Dice che nessuno vorrebbe un bambino che fa quello che vuole quando vuole, che va dove gli pare, che non obbedisce e che invece questa sarebbe davvero "indipendenza" 😅. Dice che in realtà per "indipendenza" molti genitori intendono che vorrebbero un bambino che sta dove lo metti, che non richiede continuamente attenzione, che dorme da solo tutta la notte, che fa quello che gli chiediamo senza storie 😁😁.

Per questo, nelle mie consulenze, cerco di aiutare la mamma non solo a soddisfare il suo bisogno di smettere, ma anche a guardare ai bisogni del suo bambino, per trovare alternative che possono in qualche modo offrire al bambino conforto, sicurezza, contatto, distrazione, nutrimento fisico ed emotivo. 

Perché senza tutto questo la mamma si ritroverà a dover gestire un bambino frustrato e arrabbiato, il che renderà tutto più difficile per lei, che sperava in un cambiamento positivo, per le sue esigenze. Se si riesce a trovare il modo di rassicurare il bambino ed offrirgli alternative piacevoli e soddisfacenti, sarà più facile che lui accetti l'interruzione dell'allattamento. 

Per chi vuole approfondire, suggerisco la lettura di questo articolo (e seguente) di Antonella Sagone:

https://antonellasagone.it/2021/05/15/smettere-di-allattare/


Foto di Taryn Elliott, da Pexels

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