martedì 26 novembre 2013

Dormire da soli?

Quando una donna comincia la sua nuova vita col compagno, una delle prime domande che si pone è "come far dormire il mio compagno? Gli farà male dormire nel lettone?"
Certamente, se i primi giorni concederete al compagno di dormire vicino a voi, questo potrebbe essere di aiuto per facilitare l'inizio dei rapporti e per riprendervi dalla stanchezza accumulata nei giorni precedenti le nozze, ma sarebbe auspicabile che dopo le prime settimane il marito fosse messo a dormire nel suo letto: affinché accresca la sua indipendenza, e capisca che ognuno ha il suo posto in cui dormire, che è una persona separata da voi, sarebbe meglio che ognuno avesse il suo letto e la sua camera. Le donne che proseguono a dormire col compagno affermando che lui sembra averne bisogno, che così dormono meglio entrambi, spesso non vogliono ammettere che hanno loro stesse difficoltà a staccarsi dal compagno, desiderio di controllo su di lui, paura che l'acquisizione della sua indipendenza possa allontanarlo da loro.
È un dato di fatto che gli uomini che dormono accanto alle loro compagne diventino compagni insicuri, dipendenti, incapaci di autonomia.
Per aiutare il vostro compagno ad addormentarsi senza di voi, potete stabilire dei rituali, da mantenere sempre uguali: un rapporto, la doccia, la bambola di plastica come oggetto transizionale, e poi uscite dalla stanza. È probabile che l'uomo protesti vivacemente: non lasciatevi intenerire: è furbo, sa come prendervi. Aspettate uno o due minuti, poi entrate e, senza toccarlo, ditegli: "caro, sono qui, sai che ti voglio bene, ma per il tuo bene devi imparare a dormire da solo" e uscite dalla stanza. Allungate le pause di un minuto ogni volta. Se vostro marito piange, vomita o cerca di uscire dal letto, non fate nulla: non pulitelo, non abbracciatelo, rimettetelo giù e ricominciate. Se farete tutto esattamente come è scritto, vedrete che in una settimana vostro marito avrà imparato a fare a meno di voi e voi potrete godervi finalmente tutto il sonno che vi serve.



Foto di Kampus Production - da Pexels.com



sabato 9 novembre 2013

Ecco un po' di presine che mi hanno chiesto di fare come regalini per Natale...
Appena ritrovo le foto, metto anche quelle a forma di gatto che ho fatto per regalare io stessa :-)





venerdì 8 novembre 2013

Super-mamme

Chi ha letto qualche libro sull'educazione empatica, non avrà potuto fare a meno di notare le testimonianze che di solito vengono inserite in questi libri, così come in tanti blog di mamme-bricolage.
Si tratta di storie di mamme e bambini che spesso fanno nascere un forte senso di inadeguatezza, in me, quando le leggo. Perché, a parte le storie ordinarie di difficoltà quotidiane superate con amore e pazienza (e già lì vacillo un po'), si leggono spesso storie di mamme che si svegliano all'alba col sorriso, preparano la colazione a bambini sorridenti e collaborativi che mescolano con cura l'impasto dei pancakes (rigorosamente bio e alla frutta), mentre mangiano una tazza di muesli preparato con cereali bio e frutta bio, a km zero. Spesso, poi, hanno già preparato una bella torta di carote (bio) o tanti panini con pasta madre in lievitazione dalla mezzanotte precedente...
Queste mamme, poi, montano in bici col bambino, vanno felici verso la scuola, per pedalare poi verso il mercatino rionale, bio e a km zero, riportando a casa, sempre pedalando veloci e sorridenti, col vento nei capelli (biondi) e il vestito stile Holly Hobbie, chili di verdura e frutta nel cestino della bici.
Poi passano il pomeriggio a fare collages, biscotti, lotte sul lettone, giardinaggio ecc... col figlio sorridente.

Un momento.

Forse anche io avrei figli collaborativi e felici, in una situazione come questa.

MA.

La mattina, a meno di non svegliarsi due ore prima, non c'è tempo di fare tutto questo. Non c'è tempo e c'è troppo sonno. Il bambino non vuole alzarsi perché non vuole andare a scuola. Il tempo passa e col cavolo che posso preparare i pancakes. Il sole che inonda la stanza... forse se ci alziamo alle otto...

La spesa nel mercatino... dove entra una spesa per tutta una famiglia, nel cestino di una bici? A meno di non andare TUTTI i giorni al mercato... Vorrebbe dire passare TUTTE le mattine al mercato. Alla faccia del lavoro, della casa e della pasta madre da far lievitare.
Poi, occorre che il marito abbia uno stipendio da dirigente, per potersi permettere la spesa bio al mercato... Meglio optare per il bio della Coop sotto casa. Forse meno etico, ma almeno si arriva a fine mese...

Tralascio ogni commento sull'aspetto fisico di queste mamme, sigh, che non devono aver mai partorito (ah, ma queste mamme fanno sempre palestra! - quando, non si sa -).

"quando passo il pomeriggio a fare biscotti con i miei bambini e li lascio liberi di impastare, impiastricciarsi, la connessione con lor è perfetta, vedo che sono più distesi e collaborativi"...........

.......

Ora, a parte che passare ogni pomeriggio a fare biscotti, bricolage, giochi con l'acqua, i colori, la pasta di sale e tutto il resto vuol dire avere una collaboratrice familiare che ti fa tutto il resto, ma... quando ho fatto qualcosa in cucina con mio figlio, la cucina è diventata una sorta di Hiroshima della farina, una Caporetto delle tempere... e un: "non mi va più" lasciandomi, novella Florence Nightingale, a raccogliere cadaveri di tubetti, pennelli spelacchiati ecc...

Insomma, abbiamo capito che non sono una mamma perfetta.
Ogni tanto anche io ho fatto attività con i miei bambini (a turno, hanno età diverse), a volte mi sono divertita, altre meno. Anche io sostengo che si debba mangiare sano e possibilmente bio e km zero. Anche io cerco di rispettare i miei bambini e di essere empatica ecc ecc...
Ma ditemi che non sono la sola che, a fine giornata, è stanca e le scappa un "adesso basta, ti ho detto di andare a letto!!!" Con l'empatia e la dolcezza di un facocero infuriato...

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Ok, Avete letto fin qui e avete pensato: ecco la solita campagna contro le mamme empatiche, contro l'educazione dolce, questa qui è una di quelle che esaltano la sculacciata, il "tempo per sé", il "meglio un tempo di qualità che di quantità" ecc...
Ebbene... sono quasi vent'anni che gioco a Pokémon, carte di ogni tipo, giochi da tavolo, cacce al tesoro per casa, battaglie con armi giocattolo facendo "bang!", letture ad alta voce...
Ma... a volte sono stanca.
A volte vorrei potermi sedere e leggere un libro da sola o mettermi a ricamare.
A volte mi scappa la pazienza e grido.
Come faranno queste mamme ad essere sempre così placide e meravigliosamente perfette?
......
Non è che hanno anche accanto un compagno altrettanto simile a loro, un compagno che le aiuta quando, prese da una costruzione con pasta di sale e un libro della Pimpa, hanno dimenticato di mettere su la cena? (o che si mette a leggere la Pimpa mentre loro pensano alla cena...)

E... io ne conosco di mamme molto simili a queste. Amiche fantastiche, persone speciali.
Questo post è un concetrato di invidia vero di voi.
Vi voglio bene