lunedì 28 novembre 2022

Tutte le vite sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre...

Ho scelto questo titolo per parafrasare la scritta che, nel libro "La fattoria degli animali", viene usata dai maiali quando prendono il potere, perché volevo riflettere su come alcune persone incasellino gli esseri viventi in categorie di valore, come se la vita, in quanto tale, non fosse una, ma avesse valore diverso a seconda di chi la possiede. La vita di un uomo vale di più di quella di una donna, quella di un bianco più di quella di un nero, quella di uno "straniero" meno della mia, quella di un cane più di quella di un vitello, quella di una quercia meno di quella di...
Ma la Vita, l'energia che pervade ogni essere vivente, è diversa? 

Miliardi di anni fa le polveri cosmiche hanno iniziato ad aggregarsi formando i pianeti, le stelle, che poi hanno formato sistemi solari, galassie... E sul nostro pianeta, ad un certo punto, la materia inanimata ha preso vita.

Qualcosa, che io chiamo Dio, ma voi potete chiamare come più vi piace, ha acceso una "scintilla" che ha creato la Vita.

Un miracolo che nessun uomo, fin'ora è riuscito a replicare, se non partendo da geni già esistenti (https://www.focus.it/scienza/scienze/biologia-sintetica-la-vita-creata-in-laboratorio). Qualcosa che nessuno sa come sia avvenuto e perché e nemmeno di preciso quando... Cosa ha dato il via, il primo impulso, alla prima cellula che ha preso vita?

Per me, quindi, ogni forma di vita rappresenta qualcosa di straordinario, di miracoloso, qualcosa davanti alla quale restare a bocca aperta, in silenzio. La stessa energia vitale che scorre nell'enorme corpo di una balenottera azzurra, scorre anche nel più piccolo invertebrato esistente, nelle piante, dalla sequoia alla più piccola alga... Tutti hanno questa "scintilla", tutti.

Ed è per questo che penso che dobbiamo approcciarci ad ogni essere vivente con grande rispetto, sia esso umano, vegetale o animale. Non abbiamo nessun diritto di giocare con la vita altrui, di sopprimerla quando ci aggrada, come se stessimo strappando un disegno venuto male.

Eppure, proprio tre giorni fa, ho sentito una persona suggerire con noncuranza di sopprimere un animale ferito perché, non essendo un animale d'affezione, ma selvatico, "non valeva la pena" curarlo. Non ho capito bene il motivo per cui un cane si può curare, ma un cerbiatto no. Secondo lui, siccome considerava il cerbiatto solo come cibo, si doveva "approfittare" dell'occasione per ucciderlo e mangiarlo. La logica secondo la quale un animale abbia diritto di vivere ed un altro no solo perché qualcuno si ciba della sua carne, mi sfugge. Se hai la sfortuna di nascere cerbiatto, sappi che non hai nessun diritto di vivere, ma solo di essere "usato" come cibo. Il fatto che la sua esistenza abbia un valore perché è un essere vivente, inondato dalla stessa vita che ha permesso a tutti noi di esistere, quel miracolo di cui parlavo prima, o anche solo per il semplice fatto che contribuisce a mantenere un equilibrio sano nell'ambiente, per qualcuno non conta. 

Faccio fatica a strappare le "erbacce" (criterio stabilito, come sempre, dall'uomo, che si arroga il diritto di dire quali vite siano "utili", "belle" e quali vadano soppresse), ho piantato delle barbabietole e non riesco a coglierle. Perché mi dispiace anche strappare una sola pianta. Quella pianta ha impiegato tempo ed energia per diventare ciò che è. Da un piccolo seme è uscita una grande meraviglia, unica, irripetibile, diversa da ogni altra. Si, lo so che si deve pur mangiare e che le piante non hanno sistema nervoso, però sempre vita è e quindi andrebbe usato rispetto anche verso di loro. Invece vedo buttare giù alberi centenari solo perché "fanno sporco" o ostacolano la costruzione di un parcheggio... 

Il mio piccolo Stefano e un vitellino

Quello che voglio dire è che per me dovremmo avvicinarci ad ogni vita con enorme rispetto. Qualsiasi vita. Se decidiamo di sopprimere una vita, pensiamo bene a cosa stiamo facendo.... stavo pensando che popoli come i nativi americani ringraziavano gli animali per aver permesso all'uomo di nutrirsi del loro corpo. Un po' diverso dall'atteggiamento di chi li considera solo oggetti da produrre più rapidamente possibile in modo più economico possibile, senza preoccuparsi delle sofferenze che vengono inflitte loro. Almeno, se proprio vogliamo cibarci della loro carne, facciamo in modo che vivano una vita degna, che possano stare bene (so pensando ad esempio agli allevamenti di maiali allo stato brado o le pecore libere di pascolare...). Invece li rinchiudiamo in gabbie in cui non riescono a muoversi, in cui vivono in mezzo ai propri escrementi, senza mai vedere la luce del sole, strappati alle madri dopo pochi istanti dalla nascita... 

E che dire di quello che facciamo agli esseri umani? Torture, razzismo, emarginazione, violenza, bullismo, derisione, minacce, umiliazioni... Abbiamo una gamma infinita di modi per fare soffrire il prossimo. 

Se solo riuscissimo a vedere ogni vita come un miracolo, come qualcosa di straordinario, forse avremmo più rispetto per ogni essere vivente che ci circonda. 




mercoledì 2 novembre 2022

Dormire da soli?

 Sono tredici anni e mezzo che il nostro Gatto dorme così, oppure sulle nostre gambe. Nessuno glielo ha "insegnato". Nessuno le ha "dato il vizio". È un bisogno che lei sente. Per istinto, per affetto, anche. Perché le piace, perché no? 


Tutti - ma proprio tutti - i mammiferi, condividono il sonno con i propri cuccioli. Perfino da adulti quelli che vivono in un contesto sociale continuano a dormire vicini. Perché è più sicuro, protegge dal freddo, aumenta la coesione nel gruppo... 

Direste ad una tigre che dormire con i propri cuccioli li renderà mammoni e insicuri?

O ad un elefante che i cuccioli non diventeranno mai autonomi, se continuano a dormire in mezzo al branco?

Eppure viene detto agli esseri umani. Sembra che noi siamo l'unica specie che deve dormire da sola, ma solo quando è cucciola. Quando è adulta, va bene dormire vicino a chi si ama. Non è strano? Non è un controsenso? Quando sei piccolo, indifeso, allora devi cavartela da solo nel momento della giornata che fa più paura. Quando sei adulto e indipendente, allora può avere bisogno di dormire vicino a chi ami...

Se anziché essere nato in centro a Milano, alla periferia di Rimini, in una baita del Trentino, il vostro bambino fosse nato lo stesso giorno, ma in mezzo alla foresta amazzonica, nella savana africana, in un villaggio alle porte della jungla indiana, direste lo stesso che è meglio per lui dormire da solo? Eppure i bisogni, gli istinti, le aspettative di un bambino sono le stesse, ovunque egli nasca. Da sempre. Lui non lo sa che la mamma è a solo qualche metro da lui, che non ci sono predatori in casa, che c'è il riscaldamento acceso. Lui ha scritto nei suoi geni, scolpito a lettere maiuscole che la sua sicurezza è stare vicino ai genitori. Appena la madre di allontana, scatta un allarme rosso dentro di lui. 

Non vuole manipolarvi.

Non è viziato.

Non avete sbagliato nulla.

È un cucciolo e voi siete la sua fonte di sicurezza.