lunedì 23 maggio 2016

La gioia di Dio


Ieri ascoltavo il passo del libro della Sapienza in cui essa afferma di se stessa che "giocavo davanti a lui in ogni istante, giocavo sul globo terrestre". Ecco, questa immagine mi è apparsa di una bellezza straordinaria.
Molti pensano alla sapienza di Dio come a qualcosa di molto serio, pensano a Dio come nelle classiche immagini: vecchio, severo. Qui, invece, la Sapienza di Dio si presenta come una figura femminile che gioca allegramente come una bambina, mentre il mondo viene creato.
Secondo me tutto ciò mostra la gioia che ha provato Dio a creare tutto. Mostra che Dio vuole che anche noi gioiamo e giochiamo come bambini.
Mi richiama il passo del Vangelo in cui Gesù afferma "se non ritornerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli".
Che non significa diventare ingenui o senza pensieri, ma ritornare ad essere capaci di stupirsi per le meraviglie del creato, ma anche per le piccole cose. Essere capaci di provare Gioia pura, di "giocare" con Dio, lieti della sua presenza in mezzo a noi. Dio, come dice papa Francesco, non vuole cristiani tristi. I cristiani dovrebbero essere persone gioiose. Non perché incapaci di vedere i mali del mondo. Non perché se ne infischiano. Ma dovrebbero mostrare al mondo che anche davanti alle difficoltà, possiamo contare sulla forza che Dio ci può dare per affrontarle. Dovrebbero mostrare al mondo che, alla fine, Dio riuscirà a trasformare anche i nostri disastri in qualcosa di buono, perché alla fine sarà il suo progetto di amore che vincerà sui mali del mondo. Quindi i cristiani dovrebbero trasmettere questa gioia di sapere che tutto è nelle mani di Dio, che su di lui si può contare.
Basta con i cristiani che predicano catastrofi per chi non si converte. Basta con i cristiani dai musi lunghi, tutti compresi nel loro ruolo di "siamo tutti peccatori, dobbiamo pentirci... la religione è una cosa seria, non si scherza con Dio" e via dicendo.
Perché mai qualcuno dovrebbe pensare di diventare cristiano, se vede che i cristiani sono i primi a non credere nel messaggio di gioia e speranza che proclamano?