venerdì 18 giugno 2021

È proprio vero che "Tutte le mamme hanno il latte?" Oppure no?

 

Gli esseri umani appartengono alla classe dei mammiferi che, come specificato dalla parola stessa, si caratterizzano per la capacità di allattare i propri piccoli dovuta alla presenza di mammelle, cioè ghiandole mammarie, che secernono latte.

Il processo di formazione delle ghiandole mammarie inizia già in utero, nell'embrione e prosegue successivamente fino ad arrivare alla sua attivazione dopo il parto con l'espulsione della placenta.

È un processo fisiologico, che funziona in tutti i mammiferi. Nessuno ha dubbi sul fatto che una mucca, una pecora, una gatta, possano avere latte. Stranamente questa idea di fa strada solo quando si parla di essersi umani, come se, per qualche motivo, nella nostra specie questa ghiandola fosse difettosa nella maggior parte dei casi.

Infatti, se andiamo a controllare i tassi di allattamento, vediamo che solo una meta circa dei bambini italiani è ancora allattato a tre mesi (fonte Istat 2014. Parliamo del 48% dei bambini, quindi anche un po'meno della metà), mentre nel mondo risulta che solo il 41% dei bambini viene ancora allattato a sei mesi (dati 2018). 

Se ci fosse una qualsiasi altra ghiandola del nostro corpo che non funziona o funziona male nella metà della popolazione mondiale, si griderebbe all'emergenza sanitaria, mettendo in moto studi e ricerche. Perché se davvero la ghiandola mammaria non funzionasse in un così grande numero di donne, la nostra specie si sarebbe dovuta estinguere già da tempo o comunque questo, se fosse un fenomeno solo recente, sarebbe un segnale grave da studiare con attenzione. Sarebbe davvero strano, infatti, se la natura avesse affidato la sopravvivenza di una specie ad un meccanismo che ha più della metà di possibilità di fallire.

Quali sono allora le cause che portano così tante madri ad abbandonare l'allattamento per mancanza o insufficienza di latte? I motivi principali sono: mancanza o carenza di tessuto ghiandolare, cattiva gestione dell'allattamento, interferenze che impediscono una stimolazione efficace e frequente del seno, problemi ormonali o problemi relativi al bambino.

La carenza di tessuto ghiandolare è un evento molto raro, che può verificarsi così come possono verificarsi altri tipi di malformazioni. Ancora più raro è la mancanza totale di tessuto mammario. Un esame visivo del seno può far supporre questa condizione se c'è la presenza di un seno molto piccolo (o praticamente assente), tuberoso, con grande spazio inframammario. Ma la sola presenza di queste condizioni non è sufficiente a stabilire che una madre non produrrà latte o non ne produrrà a sufficienza, perché alcune madri con questa condizione hanno comunque allattato senza difficoltà. Solo dopo che sono state messe in atto tutte le strategie per ottenere una buona produzione di latte e dopo che queste non hanno funzionato, si potrà collegare alla condizione di ipoplasia mammaria.


Altri motivi fisici per cui una donna può non produrre latte a sufficienza sono: un danno all'ipofisi, la ghiandola che secerne gli ormoni dell'allattamento; un diabete non ben trattato; un ipotiroidismo non curato; la presenza di ovaio policistico (che non in tutte le donne causa difficoltà nella produzione).

Il danno all'ipofisi può derivare da una radioterapia al cranio effettuata per curare un tumore, oppure da una grave emorragia dopo il parto (questa situazione si chiama sindrome di Sheehan). 

Anche un frammento di placenta ritenuto può impedire l'avvio di una abbondante produzione di latte, perché continua a produrre ormoni della gravidanza, che ostacolano la prolattina.

A questo punto che legge dirà che ci sono davvero un sacco di motivi per cui una donna può non avere abbastanza latte e che quindi ciò che dicevo all'inizio non è corretto punto in realtà tutti i problemi sopra citati sono veramente molto rari e non riguardano certo una percentuale così alta di madri come quella che riportano i dati Istat e che vediamo con i nostri occhi. 

Una donna con scarso tessuto ghiandolare potrà comunque produrre una certa quantità di latte e potrà quindi fare un allattamento misto, ad esempio. Considerato tutto ciò che ha porta il latte materno, sarà comunque un grande beneficio per entrambi. Per usare le parole de La Leche League: "ogni goccia conta".

Escludendo questi rari casi, esistono poi altri motivi per cui la produzione può risultare insufficiente. Sapendo è la produzione di latte si basa sulla richiesta, tutto ciò che interferisce con la possibilità del bambino di richiedere al seno tutto il latte che gli occorre, influirà su questo meccanismo. Rientrano in queste condizioni l'imposizione di orari, l'uso del ciuccio, un bambino sonnolento che quindi passa ore al seno senza poppare attivamente; un attacco o una soluzione non efficaci, che quindi non stimolano il seno; problemi fisici del bambino come la presenza di un frenulo eccessivamente corto, che impedisce al bambino di effettuare una soluzione efficace, eccetera...

Tutte queste situazioni sono risolvibili con l'aiuto di una consulente che possa illustrare alla mamma quali sono le possibili soluzioni per recuperare l'allattamento, in modo che la mamma possa scegliere quella che sente più adatta alle sue esigenze o possa anche decidere di agire diversamente, preferendo passare ad una alimentazione al biberon.

In definitiva: non tutte le mamme hanno il latte o ne hanno a sufficienza, ma la stragrande maggioranza sì 😉

Ecco anche un articolo sullo stesso argomento della mia collega Micaela Notarangelo. Molto più completo del mio https://www.laviadellatte.it/articoli/tutte-le-mamme-hanno-il-latte-o-no

Metto qui sotto alcuni link utili sui vari argomenti toccati, ad esempio come funziona la produzione di latte, perché orari o ciuccio interferiscono e così via. 

https://www.lllitalia.org/10019-articoli-e-approfondimenti/gestione-dell-allattamento/156-anatomia-di-un-seno-al-lavoro.html

https://antonellasagone.it/2021/01/28/perche-il-ciuccio-interferisce-con-lallattamento/

https://www.lllitalia.org/articoli-e-approfondimenti/38-articoli-e-approfondimenti/allattamento-e-societa/25-koala.html

https://ladiade.it/blog/allattamento-a-richiesta-o-a-orario-30042019.aspx

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