Mentre sono qui che mi faccio passare l'influenza, leggo (adesso che finalmente il mal di testa è passato) le ultime notizie e penso (già, anche il mio piccolo neurone solitario ogni tanto si mette al lavoro 😂).
Osservo i volti di queste persone al centro della cronaca mondiale e vedo volti sempre corrucciati, con bocche piegate in pose che vanno dal disgusto alla rabbia o aperte a gridare frasi che hanno sempre come denominatore comune l'accusa verso qualcuno, la vita vista come una missione in cui schiacciare il più debole per sentirsi sempre più forte, il rifiuto di qualsiasi forma di attenzione, di rispetto, di cura verso l'altro o verso il pianeta.
E mi chiedo, come fece Baglioni a suo tempo, dando voce ai miei pensieri (anche allora me lo chiedevo, sì), che bambino siano state queste persone... Perché sì, anch'esse sono state bambine.
Io vedo cosi tanta rabbia, dentro di loro e mi chiedo da dove arrivi. Eppure saranno stati piccoli esseri umani morbidi e con le manine e i piedini cicciotti, con gli occhi grandi affamati d'amore e di scoperte... Lo avranno ricevuto? Tutta questa rabbia, questo odl0 verso chiunque, non potrebbe derivare da un vuoto dentro l'anima? Un voto che non è stato colmato al momento opportuno?
Tutte le volte che lasciamo piangere un neonato "perché deve imparare a stare da solo", "perché è bene che impari subito che la vita è dura"; tutte le volte che diciamo ad un bambino: "smettila di piangere, i maschi non piangono!": tutte le volte che sminuiamo le sue paure, che non lo ascoltiamo, che lo deridiamo, che lo puniamo perché "deve capire chi comanda"; tutte le volte che non rispettiamo i suoi sentimenti, il suo corpo, che liquidiamo i suoi pianti con "finiscila con queste sciocchezze"; tutore le volte che usiamo il nostro potere e la nostra forza per costringerlo a fare o non fare qualcosa, gli siamo insegnando che chi è più grande e più forte può fare ciò che vuole, che i bisogni degli altri, dei più piccoli, non hanno importanza, che l'unico modo per essere ascoltati è gridare più forte. Tutte queste volte contribuiamo a scavare quel buco, a creare quella voragine di vuoto che un giorno cercheranno di colmare in qualche modo.
E se diventano persone che con le loro azioni potrebbero cambiare il destino del mondo, la loro disperata sete d'amore, il loro bisogno di essere visti e ascoltati potrebbe portare ad un disastro.
E no, non sto dicendo che sia tutta colpa dei genitori, parlo di ogni adulto che incontreranno. Comunque sono convinta che anche nel caso in cui le esperienze extra familiari fossero terribili, una famiglia attenta, amorevole, rispettosa e capace di osservare, ascoltare, supportare, può fare la differenza.
Sì, sono un'inguaribile ottimista. Credo fermamente che l'amore vinca il mondo.
E con il lavoro che faccio voglio credere di piantare ogni giorno piccoli semi d'amore, ogni volta che vedo una famiglia che impara ad ascoltare e rispettare i bisogni del proprio bambino, ad ascoltarlo, ad accoglierlo. Ogni volta che vedo questo penso: "questo bambino è salvo, è al sicuro".
E non importa se e per quanto sarà allattato.
Importa se e come sarà amato.