È ovunque sul web la storia del liceo Socrate di Roma per la frase che sarebbe stata pronunciata dalla vicepreside verso una studentessa sul fatto che indossare un certo abbigliamento avrebbe attirato lo sguardo degli insegnanti maschi sulle sue gambe e forse anche più su. (Edit: sembra che alla fine le cose siano andate in modo diverso, ma purtroppo questa idea è radicata nella maggior parte delle persone)
Giornalisti, opinionisti, rappresentanti di varie associazioni e persone comuni hanno pubblicato vari post di denuncia, portando varie argomentazioni in difesa delle ragazze o di accusa verso la vicepreside.
Quello che mi ha intristito è stato leggere che sotto a questi post la maggioranza delle persone, soprattutto donne, affermava che era giusto, perché a scuola si va vestiti "dignitosamente", come in ogni altro luogo pubblico, che non sia una discoteca.
Ho provato a lasciare qualche commento, che è stato avversato.
Permettetemi quindi di scrivere qui, "a casa mia", quello che è il mio pensiero.
Chi commenta parlando di "decoro" non ha compreso il punto della questione: ciò che ha detto la vicepreside non riguarda il "decoro", il "dress code", come lo definiscono, ma riguarda il fatto che questa è l'ennesima botta alla dignità della donna, vista solo come oggetto di piacere per gli uomini e anche alla dignità degli uomini, visti tutti come animali, preda di reazioni istintive e quindi privi di raziocinio.
Qui non si tratta di definire in che modo sia più consono andare vestiti in certi ambienti, ma si tratta di accusare - come sempre - le ragazze del fatto che, se qualcuno le guarda con sguardo ammiccante o con desiderio, se qualcuno le molesta, è soltanto colpa loro. "Se la sono cercata, chissà come erano vestite" questo è il solito ritornello che torna fuori ogni volta che una ragazza, una donna viene molestata. Ho letto un commento, di una donna, che asseriva che fosse "ovvio" che al prof cadesse lo sguardo sulle gambe delle alunne in gonna. Insomma, l'uomo è cacciatore, è normale che guardi, che desideri. Sei tu, donna, che devi evitare di provocare. Vesti in modo casto, non uscire di notte, non uscire da sola, non sorridere a tutti, non... Non...
Fra l'altro, fossi uno dei professori in questione, mi sentirei profondamente offeso, per essere stato accusato di essere una persona che, anziché guardare alle alunne e alle donne in generale come persone di pari dignità e pari diritto al rispetto, le guarda come oggetti del desiderio, vedendo in loro solo dei corpi su cui fare "cadere" il proprio sguardo concupiscente. Ricordo che queste sono ragazze di un liceo, per cui sono minorenni. Già pensare che un uomo adulto, col ruolo di insegnante, oltretutto, sia attirato sessualmente da una persona che potrebbe essere sua figlia è indice della mentalità corrente, che vuole la sessualizzazione della femmina già in tenera età (orecchini alle neonate, vestiti sexy a due anni - ho visto bambine in top e gonna leopardate, fotografate dai genitori in pose ammiccanti con tanto di lecca lecca gigante in mano...).
Se poi, invece, vogliamo sollevare la questione delle "regole" di abbigliamento, allora devo dire che questa cosa del "dignitoso" mi irrita, mi sembra molto ipocrita e non l'ho mai capita (ok, lo so che ci sono un sacco di cose che non capisco). Non vi sembra ipocrita, assurdo, che stare in costume sulla spiaggia sia normale, accettabile, scontato, perfino quasi "obbligatorio" (ricordate le polemiche sul costume denominato "burkini"?) mentre diventa "indecente" presentarsi con lo stesso costume pochi metri più in là, nel negozio in fondo alla spiaggia? Cosa cambia? I centimetri di pelle che si vedono sono forse diversi sulla spiaggia da quelli che mostriamo per strada?
Ma vorrei spostare il discorso ancora più in là: questo tipo di discorsi, di regole su cosa vada indossato e cosa no, cosa sia "decoroso" e cosa no, cadono sempre sul solito punto: il tabù del corpo, della nudità, del sesso.
Se un uomo mostra i capezzoli, nessuno si scompone. Se lo fa una donna, è indecente, volgare, esibizionista, vergognosa, pu****a e così via... Eppure, vi assicuro che dal punto di vista anatomico non c'è una grande differenza fra un capezzolo maschile e uno femminile. E alcuni uomini hanno più seno di alcune donne 😉
Il giudizio che ricevi come donna dipende da quanti centimetri di pelle mostri: più sono, più il giudizio è negativo e verte verso il t***a. Meno ne mostri, più sarai considerata "suora", "frigida", ecc...
Ovviamente, ciò non vale per gli uomini.
Dicono che questo dipenda dalla chiesa cattolica. Può essere, anche se vedo questo atteggiamento anche in altre culture. Certo è che la chiesa ha battuto pesantemente su questo tasto, arrivando a negare anche la vera essenza del bellissimo libro della Bibbia denominato "Cantico dei Cantici" in cui si esalta la bellezza del corpo umano, sia femminile che maschile, e la bellezza dell'amore fisico fra uomo e donna. Nei secoli si è cercato di nascondere quello che il libro diceva, presentandolo come un'allegoria, perché sembrava impossibile che in un libro della Bibbia si potesse esaltare l'amore umano, fisico, fra una ragazza e il suo ragazzo. Aggiungiamoci poi che questo libro è quasi tutto al femminile (nella maggior parte del libro è la ragazza, che parla) e lo scandalo è completo. Come poteva essere possibile che nella Bibbia si parlasse di amore fisico, si descrivessero con precisione i corpi, il piacere, senza nominare mai Dio? Quindi è stato trasformato in allegoria e il tabù del sesso ha continuato ad essere diffuso.
(Per chi volesse approfondire questo argomento, suggerisco l'ascolto dei video sul Cantico dei Cantici pubblicati su YouTube dal Vicariato di Porta San Frediano e eseguiti da Don Luca Mazzinghi)
Penso a come sarebbe bello poter vivere avendo lo stesso tipo di sguardo sul corpo che hanno società come gli Indios o i Boscimani, che vivono nudi, o altre società simili, in cui ad esempio girare a seno nudo è del tutto normale. Come sarebbe bello se considerassimo il nostro corpo tutto "dignitoso" e non con parti "indecenti". Se il nostro corpo è davvero "Tempio dello Spirito", tutto il nostro corpo ha pari dignità. Quando Dio ci ha creati, si è compiaciuto della sua opera. Non ha creato il nostro corpo come qualcosa di brutto, indecente, da nascondere. Noi abbiamo iniziato a coprirci per difenderci dal freddo e da lì è sparita l'abitudine a vedere i corpi nudi e si è creato tutto il resto, come conseguenza.
Non sto dicendo che vada bene andare in costume da bagno al lavoro (ma poi perché no?) O in chiesa (in Amazzonia non credo si mettano il tailleur, però, e Dio li ama lo stesso), perché non sono certo cambiamenti che si possono fare così in un giorno. Dico solo che sarebbe l'ora che ognuno potesse andare vestito come vuole, senza essere giudicato per questo. Senza che nessuno gli dica che è "indecente" perché ha una gonna corta, o "ripugnante" perché si mette una minigonna e pesa cento chili, o "ridicolo" perché si mette la maglietta di super Mario a cinquant'anni (presente!! 🙋🏼♀️).
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