Leggo un'intervista ad un cardinale in cui lui afferma che "i preti si spingono a non parlare di Dio e dello scandalo della croce di Gesù, ma a impegnarsi anima e corpo nelle questioni sociali: l’agricoltura, l’ecologia, il dialogo, la lotta contro la povertà, la giustizia e la pace. Non si parla più di Dio ma di migranti, di emarginati e di senza tetto!»
Ok. E come si fa a parlare di Dio senza toccare questi argomenti?
Di quale Dio devono parlare?
Perché il Dio di Gesù, il Dio della Bibbia, è quello che "soccorre l'orfano e la vedova", quello che ha posto l'uomo come colui che deve prendersi cura del creato (la traduzione esatta di cui che invece è stato modificato in "soggiogatela"), quello che ha detto, attraverso le parole dell'apostolo Giacomo "mostrami la tua fede senza la opere e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede"; quello stesso Dio che dirà "Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi." (Mt 25, 36-36)
Cosa racconti, di Dio, senza dire ciò che lui ha chiesto a noi di fare?
"Amatevi come io vi ho amato" ha detto Gesù.
Cosa dobbiamo fare? Lasciare che i poveri restino poveri, i migranti vengano respinti e lasciati affogare o morire nelle carceri libiche, il pianeta distrutto, le guerre scoppiare, ma l'importante è parlare di Dio e della croce? E cos'è Dio, se non Amore? E cosa ha portato Gesù sulla croce, se non l'amore per noi? Ma L'amore di cui parla Gesù è servizio, è portare l'altro ad avere la dignità di persona, sollevarlo dal dolore, dall'isolamento, da tutto ciò che gli impedisce di essere davvero una persona. E quindi, come puoi esimerti dal parlare di questi argomenti? E cosa dire di parole come quelle di papa Francesco, nella "Laudato sii", in cui si parla proprio della salvaguardia del creato? Si è sbagliato?
E delle encicliche sociali (iniziando da papa Leone XIII in poi...)? Anche queste erano sbagliate?
Lo "scandalo della croce" di cui quest'uomo dice che i preti dovrebbero raccontare, è lo scandalo di un Dio che si è fatto uomo e si è messo a servizio dei più piccoli. Si è legato il grembiule in via, come i più umili servitori, e ci ha lavato i piedi. Ha guarito i malati, ha ridato dignità e speranza a chi era rifiutato e condannato (la Samaritana, l'adultera, il lebbroso, il cieco nato...), ha chiesto a noi di fare altrettanto, non di stare sotto la croce a dire: "oh, Signore, che scandalo, quanto ci hai amato e noi cattivi ti abbiamo ucciso!". Ai discepoli che volevano restare in contemplazione della sua gloria sul monte della trasfigurazione ha detto "perché state a guardare il cielo?". Ha chiesto azione, non parole.
Come si può essere cristiani senza pensare al bene del pianeta, al bene degli uomini, alla pace, alla giustizia?
Cosa resta, di Dio, così?
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