domenica 13 dicembre 2020

Natale con i tuoi?

Dopo la Pasqua, anche il Natale si preannuncia completamente diverso da quello a cui ero - a cui eravamo - abituata. Il primo pensiero che ho avuto è stato per mio fratello maggiore, che sarà l'unico della famiglia a restare davvero solo. Bene o male, gli altri avranno qualcuno accanto. Anche fosse solo una persona. Mi è salita una profonda tristezza. Dopo la Pasqua, anche il Natale... 

E sarebbe il primo da solo, in sessant'anni. Ho pensato poi che comunque lui è una persona forte, che comunque esistono le video chiamate, che comunque il Natale non è solo una cena o un pranzo in famiglia con lo scambio dei regali.

Il Natale è la nascita di Cristo, la sua venuta sulla terra, il dono di Dio all'umanità.

Gesù nascerà anche quest'anno. E saprà portare gioia e consolazione a tutti quelli che dovranno passare questo giorno lontani dai propri familiari perché lontani, perché malati, perché al lavoro. Come è sempre stato. Ogni anno c'è chi non può festeggiare per uno di questi motivi. Quest'anno saranno solo più numerosi. Sarà difficile per le persone anziane, questo sì. Sarà importante farsi sentire e vedere con una chiamata, perché questa situazione sta creando difficoltà alla mente di molte persone avanti negli anni, che rischiano di lasciarsi andare.

Mi sono anche chiesta se non sia meglio far rischiare queste persone, ma renderle felici, oppure salvare la loro salute, ma rischiare di vederle morire dentro. 

A questo non sono sicura di poter dare una risposta. Egoisticamente, le voglio accanto ancora un po' e comunque, sempre egoisticamente, non vorrei essere la causa di un eventuale contagio. Non potrei perdonarmi facilmente... 

Pensiamo poi a cosa festeggiamo, col Natale: il natale è, come dicevo, la venuta di Dio sulla terra. Dio che si fa uomo, bambino, per poter camminare accanto a noi, nel in tutto e per tutto. Per poter attraversare le nostre stesse strade, i nostri dolori, le nostre gioie, la nostra morte. Non è un pranzo. Nessuno ci può "rubare il Natale", che perché nessuno ci può togliere questo dono di un Dio che si spoglia di tutto per diventare un neonato piccolo, bisognoso di tutto, da proteggere, da allattare, da crescere giorno per giorno. 

Nessuno ci può togliere la gioia della venuta del Salvatore nel mondo. 

Non sarà un virus a uccidere il Natale, se lo sapremo vivere comunque nei nostri cuori. Non serve a nulla fare un pranzo o una cena, se non siamo capaci di avere dentro di noi la gioia che questa nascita porta nel mondo. E se abbiamo questa gioia, se davvero crediamo che quel piccolo neonato in braccio ad una ragazzina ebrea sia il salvatore del mondo, allora potremmo festeggiare con chi amiamo anche se non sarà il 25 dicembre. Potremo avere sempre nel cuore la gioia, la speranza, l'amore e diffonderli fra chi amiamo in qualsiasi giorno dell'anno. 



2 commenti:

  1. Sono consapevole che, da non credente, il mio commento non abbia gran valore, visto l'argomento. Però, nonostante il mio (non) credo, concordo col tuo scritto. E, se mi posso permettere, aggiungo anche che più è alta la nostra sofferenza nel non poter dividere questo momento con i nostri cari, più siamo fortunati. Lo so, sembro matto ma voglio solo dire che abbiamo la fortuna di avere legami forti, con persone che circondano di amore la nostra vita ed anche se non possiamo vederle per Natale, continuano a far parte della nostra vita. In realtà non credo alla fortuna, quindi forse un po' ce le siamo meritate o forse no, forse ci è solo andata bene (alla fortuna non credo ma al caso sì). Magari tu potresti dire che sono un dono di Dio. In ogni caso non ne siamo sempre consapevoli...

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    1. Ogni commento ha valore. Anzi, ti ringrazio con tutto il cuore di aver letto e commentato! Il mio è un punto di vista da credente, certo (o da chi cerca di esserlo, per meglio dire), ma è importante anche ogni altro punto di vista! Anzi, forse è più difficile, per chi non può "ancorarsi" alla fede, per affrontare e superare certi momenti difficili.

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