domenica 5 aprile 2020

Affidiamoci a Maria??

Ieri ho sentito la notizia che riporta una richiesta del famigerato ex-ministro per riaprire le chiese perché, secondo lui, abbiamo bisogno dell'aiuto di Maria per superare la pandemia.
Sebbene io sia cristiana e cerchi di essere credente (la fede può avere momenti di crisi, attraversare le paludi del dubbio, a volte), questa esternazione mi ha irritato, infastidito, fatto "cadere le braccia".
In ordine sparso, cercherò di spiegare il perché delle mie reazioni.
Quest'uomo ha sempre sulla bocca il nome di Maria, perfino quando agita il rosario, in cui, vorrei informarlo, si rivive la passione di Cristo. Non di Maria.
Un cristiano dovrebbe mettere al primo posto Dio. Maria è un esempio da seguire, una figura da venerare (non adorare! "Adorerai il Signore Dio tuo, a Lui solo renderai culto"), che può intercedere per noi presso Dio, ma non è Dio.
Dio, come Padre, Figlio e Spirito Santo, è la persona che andiamo ad incontrare in chiesa, quando celebriamo l'Eucarestia. I santi, compreso la Madonna, partecipano con noi a questa festa, ma non sono loro e basta, che andiamo ad incontrare.
Aggiungo anche che non è necessario andare in chiesa, per pregare. Gesù dice:
"Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà" (Mt 6,5-8). 
Sebbene la chiesa sia il luogo in cui la comunità si riunisce per celebrare l'Eucarestia, la presenza di Dio è ovunque e la preghiera personale può essere fatta ovunque.
Sembra poi che quest'uomo non nomini altri che la Madonna. Perché?
Perché non dice, ad esempio: "chiediamo a Dio di aiutare i medici a trovare una cura"?
Io credo che sia troppo "impegnativo".
Va bene sventolare rosari, nominare madonne, baciare santini, ma semplicemente perché questo colpisce la "pancia" di un elettorato pseudo cattolico, che fa della religione solo un insieme di superstizioni, preghiere da recitare a memoria per ottenere "la grazia", acqua santa da spruzzare in casa "perché non si sa mai"...
Parlare di fede, che è affidarsi totalmente a Dio, che è cammino giornaliero, costante, per cercare di restare nel sentiero che lui ha tracciato per noi, non richiamerebbe così tanto consenso.
Occorre qualcosa di gridato, che richiami "le nostre tradizioni", che parli allo stomaco, non alla ragione.
Se fossi un medico, un ricercatore, una qualsiasi di quelle persone che stanno cercando di fermare il virus, chi con la ricerca di un vaccino, di una cura; chi con l'assistenza ai malati, mi sentirei offeso, ignorato, sminuito nei mio lavoro.
Vorrei sentirmi dire, semmai, qualcosa come "preghiamo affinché medici, infermieri, ricercatori, operatori sanitari, abbiano la forza per affrontare questo periodo così faticoso, affinché non si ammalino, affinché trovino una cura efficace...".
Ma, come molti altri in passato, egli usa la religione (non la fede!! Non è la stessa cosa...) per ottenere consensi, per sembrare dalla parte della ragione, per distruggere, creare divisioni, scontenti, paura, rabbia...
Ma Dio non si lascia usare. E nemmeno sua Madre.
Dio, i santi, non sono un distributore di miracoli a pagamento: se io dico dieci pateravegloria tu mi DEVI fare ciò che chiedo.
Sicuramente Dio ascolterà le preghiere di cui si rivolge a Lui con fede, così come farà la Madonna, ma sarà poi Dio stesso a decidere se e come intervenire, secondo il suo disegno, che noi non riusciamo a vedere, a capire, ma che saprà fare qualcosa di buono, alla fine, anche da questo triste momento.

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